Ambiente, una parola che spesso adoperiamo, deriva dal latino ambiens, andare attorno. A vario titolo e con varie competenze, noi tutti lavoriamo alla pianificazione di varie forme dell’abitare. Cosa c’è prima, durante e dopo queste nostre attività? Quali indizi leggiamo nel mondo attorno a noi? In che modo possiamo farci portatori di semplicità di mezzi e ricchezza di fini?
Ripartiamo dal suolo, dalle piante che sono il vero motore della vita sul nostro pianeta, dalla necessità di conoscenza dei benefici che queste possono apportare in contesti diversi. Modifichiamo quindi l’approccio dell’architettura per promuovere una migliore qualità del vivere, ritornando a farci guidare dai principi della natura.
Abbiamo approfondito questi temi con una tavola rotonda alla quattordicesima edizione di Orticolario a Villa Erba a Cernobbio, che quest’anno ha focalizzato il tema sul suolo e sulle piante fitodepuratrici.
Abbiamo parlato della responsabilità del paesaggista-uomo e dell'importanza della reversibilità del progetto con Vittorio Peretto, Agrotecnico Paesaggista, Founder di Hortensia Garden Design; di greenfield vs brownfield e del verde come strumento per realizzare bellezza terapeutica negli ambienti della cura con Filippo Taidelli, Architetto Founder dello studio FTA |Filippo Taidelli Architetto. Abbiamo proseguito con Gianluca Santosuosso, Architetto Co-founder di UAU Studio, che ha spiegato il passaggio da un approccio antropocentrico ad uno ecocentrico, attraverso l’utilizzo di biomateriali; questi ultimi utilizzati anche nell’interior design come ci ha raccontato Gigliola Castellini Curiel, Marketing & Sales Development C&C Milano, sottolineando le caratteristiche della canapa, una pianta fitodepuratrice molto utilizzata da C&C per i suoi tessuti. Andrea Pironi, Titolare di Floricoltura Pironi, si è soffermato sul ruolo di questo tipo di piante per il pianeta, in relazione al concetto di salute dell’ambiente e dell’uomo; Silvia Porro, Architetto Founder dello studio Silvia Porro Architects, ha approfondito il rapporto uomo-ambiente attraverso il progetto Reminiscence, un percorso verso la consapevolezza, la riscoperta di una connessione più profonda con la terra che ci ospita, che diventa protagonista attiva.